In un precedente articolo vi ho già descritto come l' osteopata può aiutare la neo-mamma nel trovare sollievo dai disturbi meno gravi a quelli più invalidanti nel periodo del post-partum e come può sostenerla nel suo recupero psico-fisico e potenziare la relazione nella diade mamma-bimb@.
Con questo articolo vorrei approfondire l' argomento sugli esiti della cicatrice da taglio cesareo, in quanto è una condizione che diverse donne ( italiane in particolar modo) affrontano, in alcuni casi programmato, in altri d' urgenza.
In Italia negli ultimi anni l' elezione del parto attraverso taglio cesareo è incrementata e, seppur ultimamente si stia cercando di ridimensionare questa scelta ai casi strettamente necessari, il numero di interventi è ancora elevato rispetto a quello consigliato dalle linee guida dell' OMS, consultabili gratuitamente online.
Se sei ancora in dolce attesa, e stai leggendo queste righe, ti invito a informarti consapevolmente e a chiarire tutti i tuoi dubbi con il personale medico e sanitario da cui sei seguita qualora ti fosse stato proposto questo tipo di parto ( o qualora non volessi partorire per via vaginale).
Se hai già partorito e hai subito un intervento da taglio cesareo prosegui la lettura del testo, ricordando che un articolo internet può aiutarti ad acquisire consapevolezze ma, per risolvere il problema, è sempre meglio contattare una specialista.
Sia che la scelta di intervento con taglio cesareo sia stata programmata oppure improvvisa, dettata da necessità terapeutiche durante il parto, la cicatrice, anche una volta guarita, lascerà un segno, sia da un punto di vista estetico , ma ancora di più nel vissuto della donna e nei suoi tessuti più profondi.
In questo tipo di intervento vengono recisi tutti i tessuti dalla cute fino all’ utero, passando attraverso i muscoli addominali e il peritoneo : in seguito inizieranno dei processi fisiologici di auto-cicatrizzazione ( in quanto le capacità del corpo sono davvero pazzesche!) che porteranno alla formazione di più o meno estese aderenze.
L' invito infatti è quello di non soffermarsi all' esterno: anche se una cicatrice apparentemente sembra " bella" e la ferita ben guarita, non è detto che i tessuti sottostanti siano guariti con la stessa facilità: quella cicatrice potrebbe comunque risultare impattante su tutto il sistema fasciale della persona.
COSA POSSONO COMPORTARE QUESTE ADERENZE?
A livello palpatorio è possibile percepire che i movimenti di scivolamento della cicatrice rispetto agli strati sottostanti sono ridotti: questo può limitare la mobilità dell’intera area, diminuirne la forza muscolare e alterarne la sensibilità cutanea. Questo spesso porta a una varietà di complicazioni come schemi posturali protettivi, aumento dell'attività neuro-vascolare, ridotta mobilità viscerale e dolore.
Una cicatrice può rimanere attiva per tanto tempo, anche anni, soprattutto se non è mai stata manipolata. Con attiva si intende che va ad alterare il segnale neuro-motorio dell'area predisponendo dunque, in questo caso la donna che ha subito il tagli cesareo, ad una serie di sintomi:
- dolori addominali cronici
- dolori e alterazioni di mobilità del bacino, della anche e della colonna ( lombare in particolar modo)
- alterazioni posturali e/ o nella camminata
- disturbi intestinali e/o del ciclo mestruale
- complicanze per future gravidanze e parti
... oltre che rappresentare un ricordo emotivo spiacevole per la donna, che potrebbe aver vissuto un momento doloroso qualora avesse desiderato partorire per via vaginale o per il ricordo delle difficoltà riscontrate dopo il parto e nel momento da caregiver.
COME INTERVIENE L' OSTEOPATA IN CASO DI CICATRICE DA TAGLIO CESAREO?
Il trattamento manuale osteopatico, può influenzare i meccanorecettori, stimolando i processi che portano ad un cambiamento nella disposizione dei fibroblasti e quindi all’aumento della vascolarizzazione, con conseguenze biologiche e riscontri clinici osservabili.
Spiegato in maniera più semplice, dopo un ' attenta valutazione dell' intero sistema della persona, l' osteopata integra le informazioni ricavate per approcciare la cicatrice e le aderenze attraverso tecniche che stimolino correttamente la fascia: allungando la cicatrice trasversalmente, longitudinalmente in maniera più diretta e agendo sull’aderenza con un' azione che stimoli i fluidi corporei ( quindi il sangue) a irrorare correttamente il tessuto. Così facendo aiuta manualmente a rilassare, ammorbidire e migliorare il tessuto cicatriziale: infatti a fine trattamento è possibile percepire calore nella zona e sensazione di maggiore morbidezza.
Come sempre per ottenere risultati migliori e più duraturi è importate che vengano insegnati ed eseguiti a casa auto-massaggi della zona così come l'utilizzo del calore attraverso delle vaporizzazioni che l' osteopata specializzata nel post-partum potrà spiagarti.
E'possibile ( e necessario) in alcuni casi coinvolgere nel percorso un' ostetrica e se possibile ricevere/ dare feedback al/alla ginecolog*.
QUANDO RIVOLGERSI ALL' OSTEOPATA PER TRATTARE LA CICATRICE DA TAGLIO CESAREO?
A partire dal 40 esimo giorno post-parto, compatibilmente con i nuovi ritmi famigliari, è possibile farsi trattare, in quanto la ferita dovrebbe essere guarita.
E' possibile valutare e trattare la cicatrice a distanza di anni ( di solito queste donne giungono in studio per altri sintomi come dolore al sacro o problemi alla vescica/intestino, ignorando la possibile correlazione con le aderenze presenti), ma chiaramente prima si interverrà e più tempestivamente sarà possibile prevenire certi tipi di disturbi e disagi.
Qualora volessi raccontarmi la tua storia puoi scrivermi una mail a studio.osteopatia.pozzolo@gmail.com .
Se vuoi fissare un' appuntamento ricevo su appuntamento nel mio studio da osteopata a Genova in Corso Torino 7/5 .
Grazie per la tua attenzione e non esitare a chiedere aiuto al personale sanitario e ai tuoi famigliari se ti senti in difficoltà ! Sei la prima persona che deve stare bene per garantire un sereno benessere famigliare, ricordatelo!
BP
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