Perchè demonizziamo così tanto lo stress?
Quando si sente parlare di stress, molto spesso, vi è un rifiuto generalizzato di questo termine e la tendenza a volerne eliminare ogni fonte possibile, oppure a sentirci impotenti quando certi eventi/situazioni, che lo provocano, non possiamo eliminarli fisicamente dalla nostra vita.
Facciamo subito chiarezza!
Lo stress è stato ed è fondamentale per la sopravvivenza! In questo caso sto parlando di EUSTRESS.
Il funzionamento psico-emotivo, neurologico, endocrino ( ormonale) e immunologico interagiscono tra loro attivandosi in contemporanea per avviare tutte le azioni fondamentali, così da permetterci di avere la giusta reazione all’ evento stressor di quel preciso momento, del qui ed ora.
Si tratta di comprendere che il corpo è un complesso network in cui, senza sosta, circolano informazioni attraverso la così detta rete PNEI ( psico-neuro-endocrino-immunologia)
Per farvi un esempio di eustress: se sto per perdere l’ autobus su cui vorrei salire, in tutto il mio corpo si attiveranno tutti quei meccanismi che, facendomi vivere quel momento come uno stressor, mi permetteranno di attivare i miei muscoli per correre, adattare il mio respiro, aumentare l’attenzione cognitiva se cè traffico ecc… ma dopo aver preso il bus il mio sistema si auto-regolerà nuovamente sui precedenti parametri! Altre tipologie di EUSTRESS sono, per esempio, il momento in cui affronto un colloquio o un compito in classe, far fronte a un’ infezione nel corpo, esporsi ad un ambiente eccessivamente freddo per qualche ora, un'attività fisica intensa, ecc…
Il DISTRESS ,invece, è la condizione in cui i parametri fisiologici rimangono in uno stato di costante allerta, anche quando l’ evento stressor è passato! Oppure quando non è reale.
Se ad esempio vivo con la costante preoccupazione di perdere l’ autobus, oppure se in tutto il periodo pre-colloquio/ compito in classe vivo con uno stato di ansia fino a che non li affronto , o se il mio corpo passa da un’ infezione all’ altra, o ancora se vivo per tempo in un ambiente troppo umido…andrò in contro a una cronicizzazione di questi parametri che da fisiologici diventeranno disfunzionali! Il corpo sarà cosi’ più soggetto ad avere reazioni più importanti e sistemiche, anche in seguito a uno stimolo stressogeno di bassa intensità ( esempio: ricevere una “clacsonata” nel traffico)
L’ eustress ci ha permesso di arrivare fino a dove siamo oggi:
senza che il sistema dei nostri antenati si allertasse davanti a un leone, o si attivasse per cercare soluzioni al freddo ecc… la specie umana non si sarebbe evoluta!
ll problema del nostro quotidiano è che quel leone molto spesso non è un vero animale che vorrebbe azzannarci, ma lo immedesimiamo nel nostro capo pressante che vediamo ogni giorno ( e che non possiamo cacciare con la forca) oppure nei nostri pensieri, il nostro rimuginare costante e di sottofondo.
Le evidenze hanno però dimostrato che la risposta alla stress è aspeficica: ovvero che il nostro cervello non distingue tra il pericolo reale o immaginario, non distingue tra infezione e stato di ansia, e così via!
Ma il concetto più importante da capire per il nostro benessere è questo: quando il sistema è in allerta per tanto tempo, sotto stress cronico, utilizza tante energie, e tutte le risorse del corpo devono essere pronte per una possibile “lotta o fuga”. Il corpo quindi sospende le funzioni che in quel momento non sono necessarie alla sopravvivenza: la digestione, la riproduzione, modifica il metabolismo, la risposta immunitaria…
Se per il tuo corpo, che è molto saggio , sei in uno stato di pericolo, perchè dovrebbe darti la possibilità di riprodurti? Sostenere una nuova vita richiede un sacco di energie!
Ed ecco che come conseguenza si soffre di gastrite, sindrome del colon irritabile, alterazioni del ciclo mestruale fino all’ amenorrea, ipofertilità, difficoltà nel dimagrire, continue infezioni e influenze, stato depressivo e energico, etc…
Secondo concetto molto importante da chiarire: l’ elemento stressante non è solo il lavorare troppo o il provare ansia per la crisi finanziaria, è stressor anche un’ alimentazione sregolata, vivere in una casa troppo umida, l’ utilizzo per tante ore al giorno di telefono e pc, l’ inquinamento ambientale, acustico, luminoso, etc!
Consapevoli che non si può stravolgere il proprio stile di vita in breve tempo, e che ognuno di noi può compiere delle modifiche in base alle proprie risorse personali, credo sia importante prendere consapevolezza di come funzioniamo, così da non illuderci o porci le aspettative di stare bene nel lungo termine agendo solo sul sintomo !
Da osteopata non posso non tenere conto della complessità del network del corpo quando mi approccio alla singola persona e al suo sistema. Alla base del dolore, che tendenzialmente è uno dei motivi principali per il quale si richiede consulto a un’ osteopata, vi è chiaramente uno stato infiammatorio, in cui PNEI è disregolato, nella zona locale del sintomo e, molto spesso, a livello sistemico quando il dolore si cronicizza !
Sai che il tocco può essere una delle chiavi di accesso alla rete PNEI?
Mi spiego meglio!
Studi degli ultimi anni, grazie al progresso dei metodi di ricerca, hanno potuto evidenziare cosa succede al corpo durante e seguito di un trattamento osteopatico, sia nella zona locale toccata dall’ operatore ma anche a livello del cervello, del sistema nervoso in generale!
Attraverso l’ approccio manuale delle tecniche osteopatiche su una zona del corpo in disfunzione ( dove il tessuto è denso, teso, dolorante ecc) vengono stimolati i recettori delle fasce, che fungono da sentinelle e informano il cervello del cambiamento, dello stimolo, il quale a sua volta risponderà creando modifiche periferiche sistemiche attraverso l’ azione del sistema neurovegetativo, quella parte di sistema nervoso che controlla h24 tutte le nostre funzioni vitali e che è uno dei primi a dis-regolarsi in caso di stress cronico, per i meccanismi che ho sopra descritto!
E’ stato inoltre dimostrato che a seguito del trattamento osteopatico il corpo rilascia delle molecole antinfiammatorie attraverso il nervo vago che aiutano le strutture del corpo a rigenerarsi.
Grazie a queste consapevolezze è evidente come un percorso di cura e prevenzione osteopatico si inserisca nel sostegno della salute della persona che non solo soffre di un dolore muscolo-scheletrico, ma è utile e da prendere in considerazione in tutti quei sintomi e sindromi croniche o patologie, come ad esempio: disturbi e alterazioni del ciclo mestruale, disturbi e patologie gastro-intetinali ( sindrome colon irritabile, Morbo di Chron, gastrite ), disturbi del sonno, fibriomialgia, vulvodinia, endometriosi…
Chiaramente in questi casi, forse ancora più di altri, la/il paziente è chiamata/o in gioco come parte integrante attiva del suo percorso di cura fino alla guarigione, in cui i professionisti necessari possano relazionarsi e insieme collaborare e sostenere la persona.
Non credo che questa modalità di lavoro sia impossibile da attuare, forse solo non siamo abituati a pensare alla nostra Salute in questi termini. Nel mio studio da osteopata a Genova inquadro la persona in quest’ottica per poterle offrire tutto il mio sostegno, basato su esperienza, evidenze e collaborazione con altri professionisti.
Credo nella responsabilizzazione guidata delle/dei pazienti, per poterli poi vedere camminare in autonomia ed essere protagonisti della loro Salute, invece che viverla in maniera passiva.
Quale è il tuo rapporto con queste tematiche e riflessioni? Hai mai provato a ragionare in quest’ ottica quando stai male o qualcosa ti affligge?
Se vuoi raccontami la tua storia a studio.osteopatia.pozzolo@gmail.com mi farà piacere leggerla.
Se desideri approfondire l’ argomento con gli studi di cui ti ho parlato sarò felice di condividerli con te!
Se invece vuoi diventare parte attiva del tuo percorso di guarigione ti aspetto nel mio studio nel centro di Genova. Puoi contattarmi per mail o telefonicamente!
Grazie per la tua attenzione
BP
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