Con il termine post-parto si indicano le prime due ore dopo l’espulsione totale della placenta. Spesso viene usato anche per indicare il puerperio, ovvero il periodo di tempo dei 40 giorni che seguono il parto. Tecnicamente la donna viene ancora definita puerpera fino a che non ricomparirà la mestruazione (capo-parto).
Si tratta di un periodo molto delicato nel quale la donna, i suoi tessuti e corpo, si riorganizzano per rientrare in uno stato pre-gravidico, con il tempo (e le accortezze) necessario.
Durante il post-parto la donna vive mesi molto intensi sia da un punto di vista emotivo che fisico, durante i quali le sue attenzioni (come quelle di chi le sta intorno) sono rivolte quasi esclusivamente al neonato. E’ molto frequente che il benessere femminile venga messo in secondo piano in questa situazione e che la donna stessa, molto spesso per influenze culturali, pensi di non aver bisogno di chiedere aiuto e tende a normalizzare e minimizzare i suoi sintomi, in quanto culturalmente tutti/e pensiamo che in fondo provare dolore e disagi dopo una gravidanza sia normale. Per cui, chiedere aiuto e prendersi cura di sé per molte è difficile e provoca senso di colpa e vergogna… o sbaglio?
Se stai leggendo il mio articolo e ti trovi in questa situazione ti spiegherò quanto invece è importante che, soprattutto in questo momento, tu ti prenda cura di te stessa!
Quali sono i sintomi più comuni del post-parto?
I sintomi più comuni del post-parto sono:
- Disturbi urinari: 33% nei primi 3 mesi, di cui il 31% ne risente dopo un parto vaginale. Tante donne soffrono di incontinenza ex-novo, ma la letteratura ci dice che donne che hanno sperimentato incontinenza durante la gravidanza hanno più possibilità di averla anche dopo la nascita del bambino e anche più avanti nel corso della loro vita. Perché questo?
In gravidanza cambia completamente il carico posturale e il vettore di forza sul pavimento pelvico si sposta in avanti proprio a livello uretrale ( struttura da dove esce l’ urina dalla vescica). Tutto questo carico sul triangolo urogenitale, che non è deputato fisiologicamente al sostegno ma solo alla regolazione degli sfinteri, può arrivare a sfociare in incontinenza ( con diversi gradi d’entità). Nel post-parto la postura della donna presenta dei compensi tali sulla zona del cingolo pelvico che, aggiunti allo stress che ha subito il pavimento pelvico durante il parto e i nove mesi di gravidanza , predispongono facilmente ad avere incontinenza urinaria ( in casi più gravi anche fecale)
- Dolori dovuti alle aderenze della cicatrice da taglio cesareo e episiotomia
Le aderenze di una cicatrice (pelvica come in questo caso), non solo provocano dolore, ma dal punto di vista dei tessuti riducono molto la mobilità delle fasce pelviche, degli organi e delle strutture articolari del bacino predisponendo nel tempo a soffrire di disturbi e sintomi a carico di tali strutture citate.
La cicatrice di un taglio cesareo, soprattutto se urgente e non previsto, può rappresentare per la donna un ricordo difficile da affrontare e accettare, per cui il carico psico-somatico di questa zona andrebbe approcciato in un contesto di cura e protezione massima.
- Disturbi sessuali: l’ 83% delle donne lamenta disfunzioni sessuali ( dispareunia, calo libido…) nei primi 2-3 mesi dal parto, 64% a sei mesi. Questa condizione è determinata sia da cause ormonali legate alla presenza di prolattina (allattamento), ormone che rende i tessuti vaginali meno lubrificati e ipotrofici, sia dai traumi da parto subiti dal pavimento pelvico come nei casi di episiotomia, fase espulsiva troppo veloce, travaglio e fase espulsiva complicati.
- Lombalgia, dolore al coccige, dolore al dorso/cervicale
Si tratta di condizioni sia legate alle dinamiche del parto ( e ancor prima al cambiamento posturale in gravidanza) che alla gestione quotidiana del neonato, come nella cura e nell’ allattamento, che possono limitare notevolmente la qualità di vita e serenità della neo-mamma.
Tutti i sintomi del post-parto citati (e molti altri) possono essere affrontati efficacemente, come anche la lettura ci indica, attraverso il trattamento osteopatico.
La terapia osteopatica applicata in questo momento di vita della donna è molto importante non solo per sollevarla dai sintomi ma anche per prevenire complicazioni pelviche e a carico della colonna che potrebbero cronicizzarsi.
Se il corpo della donna non riesce a ritrovare il suo equilibrio, porterà con se compensi che potrebbero interferire con il suo benessere quotidiano, sessuale, e in future gravidanze.
Come osteopata nel mio studio a Genova, quando incontro per la prima volta una donna che ha partorito, analizzo a fondo le dinamiche della gravidanza e del parto, in seguito, approfondisco tutte le sfere della sua salute, non solo quella muscolo-scheletrica.
Lo scopo dei trattamenti osteopatici sarà quello di ripristinare, per ogni singola paziente, la corretta mobilità e i rapporti congruenti tra le strutture pelviche, la colonna e i visceri, attraverso manipolazioni che rispettino i tessuti femminili sempre in trasformazione.
Verranno valutati e se necessario trattati: l' osso sacro e il coccige, i diaframmi, la muscolatura del cingolo e del pavimento pelvico, la colonna vertebrale, le cicatrici... tutto quello che interferisce sulla mobilità e qualità dei tessuti materni!
In poche sedute sarà possibile affrontare la problematica grazie anche a diversi consigli che fornisco sulla gestione della propria postura e in particolare nel momento dell’allattamento, analizzando anche questo tema in maniera approfondita se vi fossero problematiche.
Se necessario suggerisco una valutazione del pavimento pelvico, avvalendomi della collaborazione ostetrica, alleata dell’osteopata specializzata in gravidanza e post-parto.
E' sufficiente fare solo la riabilitazione del pavimento pelvico dopo il parto?
Ricorda che la riabilitazione del pavimento pelvico, senza una corretta funzionalità lombo-sacrale, diaframmatica e addominale, avrà meno successo in quanto lo scarico del peso del corpo sulla pelvi sarà comunque disfunzionale e non ti permetterà di regredire completamento dallo stato di ipertono/ipotono della muscolatura del pavimento pelvico.
Quando farsi visitare dall'osteopata dopo il parto?
A partire dalla 3°/6° settimana dal parto sarebbe indicato rivolgersi a un' osteopata, ma solitamente invito la donna a rispettare il suo sentire e a prendersi il tempo necessario per adattarsi al cambiamento e ai nuovi ritmi famigliari.
Tendenzialmente prima si riesce ad intervenire e prima si previene la cronicizzazione dei sintomi.
Se avessi dubbi o domande sul tuo caso personale o sul caso della tua partner scrivimi una mail a studio.osteopatia.pozzolo@gmail.com
Il mio studio da osteopata a Genova si trova vicino a Genova Brignole, una delle stazioni principali della città, la posizione è così facilmente raggiungibile anche per chi viene da fuori. Per prenotare la tua prima visita chiamami o scrivimi, troveremo l' orario più adatto alle tue esigenze...e ricorda, il tuo piccolo o la tua piccola sono i benvenuti!
Non ti trascurare!
PS: seguimi anche sul mio canale instagram e facebook per avere tip se consigli utili sulla prevenzione.
Osteopata Beatrice Pozzolo
Corso Torino 7/5 Genova
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